Ieri la premier Giorgia Meloni è andata alla Camera per il Question Time dove ha avuto il primo scontro diretto con Schlein.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la neo leader del primo partito di opposizione, Elly Schlein, ieri hanno avuto il primo scontro diretto alla Camera per il Question Time. Dopo il “confronto” fatto dal sondaggio di Swg, le due hanno avuto un dibattito dal vivo. Il tema su cui la segretaria del Pd attacca la premier è il lavoro e il salario minimo. “Signora presidente c’è un dramma di questo Paese di cui non vi sentiamo parlare mai: la precarietà e il lavoro povero” esordisce Schlein.
La richiesta della dem è approvare subito il salario minimo e un congedo parentale, “in modo da aiutare realmente le donne”. La risposta dei Meloni ribadisce che “Intervenire per fronteggiare il fenomeno del lavoro povero è una priorità a cui il Governo lavora. Negli ultimi 30 anni gli stipendi dei lavoratori italiani sono diminuiti, rendo onore alla sincerità dei colleghi del Pd” dice la premier lanciando una stoccata al suo partito avversario.
La segretaria del Pd chiede risposte e responsabilità
Continua nel suo attacco dicendo: “È vero, c’è un problema, chi ha governato fino a ora ha reso più poveri i lavoratori italiani e questo Governo deve fare quello che può per invertire la rotta“. Per quanto riguarda il salario minimo invece per Meloni non è la soluzione, piuttosto protende per estendere estendere la contrattazione collettiva e tagliare le tasse sul lavoro.
Ma Schlein e non ci sta e ricorda a Meloni e i suoi alleati che furono loro a bloccare l’iter verso il salario minimo. L’interrogazione parlamentare del Pd continua dicendo: “Adesso c’è lei al governo e io sono all’opposizione, non è più il tempo di dare le responsabilità ad altri, ma di dare le risposte“ ricorda Schlein. “È vero, siete in carica da soli cinque mesi ma state andando nella direzione sbagliata. Siete una destra ossessionata dall’immigrazione e non vedete le migrazioni dei giovani che sono costretti a causa dei salari bassi a cercare di andare all’estero a realizzarsi”.
Il primo di tanti dibattiti
La segretaria del Pd conclude il suo intervento dicendo: “La vostra azione si definisce con tre parole: incapacità, approssimazione e insensibilità. Ma la vostra propaganda sta sfumando e verrete giudicati per quello che fate e non per le facili promesse alimentate per anni”.
Questo alla Camera di ieri è stato il primo di una lunga serie di dibattiti tra le due leader, una a capo del governo e l’altra dell’opposizione. Un duello forte e appassionato, come hanno dimostrato di essere entrambe, un confronto che vuole riportare ad un bipolarismo netto. Il prossimo confronto ci sarà venerdì a Rimini al XIX congresso della Cgil, dove la premier rompe un altro tabù presentandosi all’evento dopo 27 da cui Prodi accettò l’invito del sindacato.